La necropoli sembra databile tra il V e il IV secolo. a. C. Le tipologie sepolcrali sono per lo più a fossa, segnate con tumuli di pietre. Tra le sepolture emergono due tombe la 89 e la 90 che da sole costituiscono il nucleo più cospicuo della collezione del museo. Sono sepolture che denotano una rilevante ricchezza del defunto anche per la quantità di oggetti in bronzo. Entrambe avevano, uniche nel panorama carifano, un candelabro nel corredo a segnare con la luce il passaggio del defunto in altra vita. La t. 89 aveva come corredo un cratere di produzione italiota, attribuito a P. di Dolore. Il vaso è figurato con scene dionisiache. il satiro del komos (gruppo di danza), è protagonista anche della cimasa di candelabro, con un satiro che sacrifica un caprone. La T. 90 ha restituito un corredo ceramico molto più ricco della T. 89. Tra gli altri, oltre al candelabro in bronzo, una patera con la raffigurazione di un kriophoro, ossia un devoto che porta sulle spalle un capro per il sacrificio. Il sacrificio di un ovino è presente in ambedue le tombe, a richiamare probabilmente la base della ricchezza dei due proprietari.
[Flavio Castaldo]